martedì 30 ottobre 2007

Il pensiero del Cocco. MICU, arrivederci...

Micu, ti conobbi anni ed anni fa'. Così tanti che la prima volta che ti vidi, Simone aveva ancora i capelli. Benchè non abbia mai avuto la fortuna di cavalcarti (o forse si?) la tua fama di indomito puledro del sampietrino ti ha sempre preceduto. Ricordo con affetto le cavalcate io e Simone ci siamo fatti in giro per Roma, lui in sella a te ed io sul mio vecchio e glorioso Free riverniciato. Certo...voi stavate sempre un po' indietro, ma era bellissimo comunque. Nononstante le innumerevoli volte che -testardo e indomito purosangue quale eri- decidevi di fermarti dove stavi, lasciando il povero Simone a piedi, che -disperato- doveva chiamarmi per farsi venire a riprendere, il tuo padrone ti ha sempre amato come un caro amico. Certo, alcune volte ti lasciava sotto casa, a stomaco vuoto per giorni, esposto alle intemperie, ma tu non hai mai rotto le briglie e non sei mai scappato, aspettandolo paziente, fedele. Ed eri proprio tu, li sotto, a tradire la presenza del tuo padrone in casa, quando si arrivava a Via Luigi Masi, quasi un suo prolungamento, un arto in più, un rapporto simbiotico. Simone con gli anni è andato perdendo capelli, tu -per essegli vicino- perdevi pezzi. Ricordo come mi potevo accorgere dell'arrivo di Simone sotto casa mia, sentendo chiaramente il metallico rumore di quelle stesse briglie con cui Simone ti assicurava al palo. CLACLACLACLACLANNNGGGG! O quando tu -protettivo- offrivi riparo a Simone dai miei lanci di cubetti di ghiaccio. Non fosse stato per te, probabilmente Simone non sarebbe mai andato all'Università, cercando lavoro a Trastevere, o al massimo andando all'Università degli americani a Via della Lungara. Insomma, non oltre Ponte Sisto. Al contrario, insieme avete raggiunto posti dove nessun trasteverino era mai giunto prima, piano piano, ma ci siete arrivati. Ora la città sarà un po' più silenziosa e un po' meno inquinata. Solcata dai pneumatici di questi nuovi motorini senz'anima, che corrono veloci -a velocità a te sconosciute- di quà e di là. Ma dove andranno mai? Che fretta hanno? Tu ormai ne sai di più. Coerente con come hai vissuto -sempre più >piano- ora ti sei fermato del tutto. Ma hai raggiunto uno stato che gli altri non conoscono. San Vespa ti aprirà le porte del paradiso, hai raggiunto lo stato di illuminazione che il Buddha Lambretta ci ha insegnato a perseguire. Il tuo contachilometri -sebbene già fermo da anni- ora non segnerà più nulla, ma la tua strada, sarà infinita e gloriosa. Grazie, senza di te, probabilmente non avrei mai più visto Simone. Aldifuori di Trastevere almeno. La nostra amicizia di deve molto. Non ti dimenticheremo vecchio amico. Vai, come il vento. Fabio

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